Acquaementa è un punto di arrivo: un luogo che ci ha preso dalle nostre città e poi conquistato con discrezione, stregandoci con la disarmante semplicità del senso più spesso sottovalutato, l’olfatto, e con il mite abbraccio di un clima che viene dal mare.
Proprio da un mare antico 6 milioni di anni è infatti nata questa terra, dove ancora fra le rocce si possono trovare fossili di conchiglia, e l’arco del fiume Po rimane testimone di un passaggio preistorico, delimitando con la sua breccia ancora aperta il confine tra le colline e le Alpi.
Qui nella “Riviera del Monferrato” un microclima unico fa fiorire gli agrumi, crescere le palme, e raramente porta l’inverno sotto lo zero.
Qui nel 2006 una casa dal fascino decadente avvolta da un prato di menta selvatica ci ha teso la mano, consegnata dall’ultimo erede di una famiglia che per quasi due secoli se ne è presa cura senza risparmiare fatiche, una generazione dopo l’altra.
E a noi piace pensare che questa passione, nata fra le tracce dell’acqua e della menta, sia l’eredità di una nuova famiglia: quella di tutte le persone che come noi vorranno dedicare del tempo a questo luogo ed imparare ad amarlo.
Nella residenza ubicata sulle colline di Cavagnolo vi sono 6 posti letto suddivisi in tre soluzioni differenti.
Ogni soluzione e’ dotata di bagno autonomo ed e’ studiata per preservare la privacy dell’ospite.
1) LA CAMERA CASTAGNA
I tono caldi del marrone e del nocciola rendono accogliente questa camera che conserva intatta l’antica parete portante in mattone e pietra a vista. Il comodo letto matrimoniale in ottone risalta lo stile classico dell’ambiente.
In un angolo rilassanti poltrone accolgono gli ospiti nella loro intimità per gustare un the al tramonto.
2) LA CAMERA MELANZANA
“La piccola” che nella semplicità di un letto antico color perla manifesta il suo carattere con colori dai marcati contrasti: il viola e l’ocra.
Ospita chi tra l’antico e il moderno ama sentirsi “raccolto” e coccolato.
3) LA CAMERA MELOGRANO
Nell’antico fienile è ricavata la suite dove osa il rosso acceso e tutto gioca fra tradizione e modernità in un gioco di alternanze di stili e colori: il tetto a vista con la parete in pietra e le sue nicchi, la vecchia scala per le granaglie, le poltrone anni 50 e i sanitari vintage.
Ampi spazi che offrono il massimo della privacy e della comodità, dal soppalco per la lettura al balcone privato per godere il tramonto.
Cosa proponiamo, dunque, presso il nostro agriturismo a Cavagnolo:
1) Accoglienza in contesti naturali curati e destinati a relax, riposo, cammino e crescita personale, rispettosi del bisogno di riservatezza, di accudimento.
2) A Monteu da Po si può visitare il sito archeologico di Industria, città romana costruita in posizione strategica sulla riva destra del fiume Po, quasi alla confluenza con la Dora Baltea. Le origini di questo insediamento risalgono al I secolo A.C. quando la colonizzazione romana dell’area circostante ne favorì lo sviluppo attraverso il commercio fluviale e la lavorazione di bronzo, ferro e rame estratti in Valle d’Aosta. Nell’impianto urbano sono ancora visibili i resti di un tempio dedicato alle divinità orientali di Iside e Serapide, molto attivo dall’età Augustea al IV secolo d.C. La successiva e progressiva diffusione del cristianesimo nel sito impoverì l’area di culto pagano, mentre quella urbana e abitativa rimase attiva fino in epoca medievale come zona di sepoltura. Le ultime tracce prima dell’abbandono definitivo di Industria risalgono al VII secolo d.C. La visita ai resti della città romana regala la testimonianza di uno spaccato di storia locale che, con la valorizzazione del territorio, arricchisce anche la memoria individuale. Ingresso gratuito. Visite su appuntamento, telefonando al numero 339 31 05 197.
3) Non lontano dal centro abitato di Cavagnolo, si erge l’Abbazia di Santa Fede, costruita dai monaci benedettini nel XII secolo e arrivati in questi luoghi per ristrutturare un già esistente santuario dedicato alla Santa, martirizzata sotto Diocleziano nel 303, ad Agen, in Francia. Durante il periodo medievale l’Abbazia si arricchì di terre e fattorie, estendendo i propri confini persino oltralpe. Raggiunse il massimo splendore nel 1372, ma dal 1500 in avanti cominciarono a diminuire religiosi e possedimenti, cosicché nel 1584 i monaci decisero di abbandonarla. Il santuario, successivamente, passò da una diocesi all’altra, fu venduto all’asta e anche sconsacrato, quindi usato come stalla per gli animali. Poi, nel 1895, esso fu acquistato dai Padri Maristi, ai quali rimase in consegna fino a tempi più recenti. La costruzione è disposta su 3 navate, con abside semicircolare e la chiesa presenta una facciata di esecuzione non omogenea, ornata da semicolonne con archetti pensili sotto le falde del tetto. La facciata offre un magnifico portale, realizzato da artigiani e maestri locali. Al suo interno, forte è il richiamo all’arte romanica provenzale e la realizzazione è in mattoni e pietra. L’Abbazia si trova in strada santa Fede e rimane aperta, in orario diurno, tutto l’anno.
4) Come insediamento fortificato, la Fortezza di Verrua (Verruca dal medioevo fino al 700) visse, a partire dall’anno 999 e per alcuni secoli successivi, assedi e distruzioni che ne segnarono profondamente l’aspetto e la funzione. Oggetto di disputa tra famiglie nobiliari del territorio per lunghi periodi di tempo, la Fortezza appartenne ora all’uno ora all’altro dei suoi contendenti, fino ad approdare nel 1559 nel feudo dei Savoia, stavolta stabilmente, anche se in condizioni pessime di conservazione, priva delle porte e con un grande numero di parti delle mura distrutte. Essa appariva divisa: nel “castrum”, cioè la rocca posta in posizione più alta; nel “castrum planum”, cioè l’insediamento abitato ma ugualmente fortificato e nel borgo, ai margini di esso, circondato da mura e da torri circolari. Ma la Fortezza è soprattutto legata alla situazione storica che cominciò nel 1704, con la guerra di successione spagnola, continuò con battaglie lunghissime e migliaia di caduti, per arrivare al 1706 e alla vittoria contro i francesi nella famosa battaglia di Torino, che segnò le sorti della guerra, dell’Europa e degli stessi Savoia che divennero re. A metà del 1900 la Fortezza fu venduta a una ditta che estraeva dalla collina materiale per fare cemento e fu così che, a causa degli scavi effettuati con esplosivo, si verificò una frana i cui effetti disastrosi si ripercossero sulla costruzione e le sue parti fino allora rimaste intatte.
TIPOLOGIA DI CAMERE:
ACQUAEMENTA
Via Scallaro 30 – 10020 Cavagnolo (TO), Italy
Tel: +393407617315
In Piemonte il clima è di tipo continentale, con forti escursioni termiche, sia giornaliere sia annue. Gli inverni sono freddi e asciutti, le estati sono fresche sui rilievi e piuttosto calde nelle pianure. Durante i mesi invernali e autunnali in pianura si formano banchi di nebbia anche molto densi che creano atmosfere suggestive.
L’ampia tenuta offre ambienti esterni comuni su un area di grande respiro, dove la piscina e’ contornata dal prato.
Spazio e tranquillità creano un’isola protetta dove gli ospiti possono rilassarsi.
Piazza Bruna n.14
10020 CASALBORGONE (TO)
Italy
+39 347.2581186